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Comunque vada, stanchi
15 Ottobre 2016 @ 21:30 - 23:00
Esito del laboratorio permanente per attori e drammaturghi Stagione 15-16
a cura di Serena Sinigaglia e Renata Ciaravino
Comunque vada, stanchi è il risultato del laboratorio permanente per attori e drammaturghi iniziato nel novembre 2015. Il laboratorio permanente è un percorso di formazione al teatro, un “andare a bottega”, come si faceva un tempo, quando non esistevano scuole di teatro, quando “andare a bottega” era l’unico modo per imparare il mestiere. Il laboratorio permanente prevede due classi di lavoro, una di “recitazione”ovvero di studio e approfondimento della presenza scenica, una di “drammaturgia” ovvero di scrittura e di montaggio scenico. Scrittori e attori vivono un viaggio di formazione, gli uni accanto agli altri, fino alla messa in scena finale di un testo, di un elaborato scenico, scritto dai primi e interpretato dai secondi.
Il testo ispiratore dello spettacolo di quest’anno è stato “La società della stanchezza” del filosofo coreano Byung-Chul Han. Un libro in cui si parla di una società di uomini e donne sempre stanchi, spossati, ipertesi: “Come stai?” – “Bene, un po’ stanco” – “Bene, un po’ cotto” – “Bene, un delirio!”.
Una società dell’auto-sfruttamento, in cui le patologie dominanti sono la depressione, l’iperattività, il disturbo borderline di personalità, la sindrome di burn-out. Una società in cui esiste il terrore di non essere all’altezza delle proprie aspettative; in cui ognuno richiede a se stesso performance spossanti. Un società il cui lamento interiore non è più: “Sto male perché niente è più possibile”, ma “Sono inadeguato a vivere perché niente è impossibile, ma io non ce la faccio.
Abbiamo scelto di raccontare, ispirati da Han, punti di vista minuti. Frammenti di storie intercettate nella confusione e nell’inarrestabilità dei giorni. L’incedere di vite ottimizzate, di donne multitasking pronte ad esplodere, di panici sedati dal Ritalin, di persone dipendenti dalla dopamina che si sprigiona nel vedere una notifica in rosso su fb: “Mi notificano allora esisto”. Persone che si dimenticano di avere un corpo, un corpo che un tempo dava soddisfazioni e che ora è proiettato in un dover-fare senza la possibilità di andare-in-pausa. Uomini e donne stanche e che non sanno più perché. Troppo lavoro? Troppe cose? Troppe parole? Troppe notifiche? Troppo niente? Possiamo fare tutto, dobbiamo fare tutto, non riusciamo a fare niente.
“Comunque vada, stanchi” è un coro moderno da cui si staccano pezzi di vite a pezzi.
E’ un bestiario umano in cui identificarsi, davanti al quale sentirsi meno soli, meno esiliati. Un coro di esistenze che cerca insieme una via di fuga, un riposo, una rinascita, un lasciarsi andare, o come direbbe Han: “Un cordiale disarmo dell’Io”.
ORARIO SPETTACOLO ore 21.30
PREZZI unico € 5 – fuori abbonamento
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