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1943 – Come un cammello in una grondaia
25 Aprile 2022 @ 19:00 - 20:30
dalle Lettere dei Condannati a Morte della Resistenza Europea
a cura di P. Malvezzi e G. Pirelli
progetto e regia Serena Sinigaglia
drammaturgia Serena Sinigaglia e ATIR
scenografia Maria Spazzi
musiche Sandra Zoccolan
con Arianna Scommegna, Stefano Orlandi, Mattia Fabris, Sandra Zoccolan, Maria Pilar Perez Aspa, Serena Sinigaglia, Matilde Facheris
produzione ATIR
Lacrime, lacrime non ce n’è mai abbastanza quando viene su la scoglionatura,
inutile dire cuore mio spaccati a mezzo come un uovo e manda via il vischioso male,
quando ti prende lei la bestia non c’è da fare proprio nulla, solo stare ad aspettare un giorno appresso all’altro.
E quando viene, comincia ad attaccarti la bassa pancia, quindi sale su allo stomaco
e lo agita in tremolio e dopo diventa ansia che è come un sospiro
trattenuto che dice vengo su e poi non viene mai
– Pier Vittorio Tondelli –
Note di regia
Un giorno, uno dei miei insegnanti mi chiese quali fossero i miei eroi e aggiunse che nessuno poteva vivere senza eroi.
Là per là, rimasi interdetta, balbettai che gli eroi sono roba superata, per gente nostalgica. Il mio insegnante mi guardò sorpreso e poi se ne andò.
Tornata a casa mi resi conto che questa faccenda degli eroi continuava a girarmi in testa.. Cominciai a camminare avanti e indietro, osservando la libreria di mio padre che ha sempre avuto il potere di calmarmi. Aprii un libro e…
“E tuttavia ti faccio questa cosa orribile di lasciarti. Il fatto è che non ci siamo solo noi e il nostro amore a questo mondo: c’è tutta una vita che può rendere felici o infelici noi e gli altri, ed è per quella felicità, più grande della nostra, ma che la comprende, che io sono partito… Dopo che a te, non ho creduto che a una cosa, ed è quella per cui muoio.. Ero capace di essere uomo, con un ideale e un senso del dovere. E’ duro, lo sai, ma io terrò il colpo, tu potrai essere fiera di me…”
George Citerne (Morand), di anni 38, attore, militante nei Franchi Tiratori Partigiani Francesi, fucilato senza processo il 7 marzo 1944. Dall’ultima lettera alla moglie.
Cominciai a sfogliare quel libro con una crescente curiosità e mi ritrovai due ore dopo che piangevo come una fontana. Perché piangevo? Manco fossero stati amici miei o parenti. Io non ero mica una mozzarella, io ero una dura ma allora perché diavolo piangevo???!!!
Forse perché quel libro è “un monumento” alla libertà e all’autodeterminazione dei popoli, come scrive Thomas Mann nella prefazione.
O forse perché quelle lettere erano commoventi; madri, padri, fratelli, sorelle, giovani, vecchi, tutti colti nel loro saluto estremo, tutti diritti e sicuri davanti al patibolo. Che coraggio, che esempi, che forza!
La verità però era che piangevo di me stessa, per la mia piccolezza.
Mi mancava di non sapere con esattezza per che cosa sarei stata disposta a morire.
Mi mancava una ragione semplice e concreta per smettere di farmi paranoie e cominciare a lottare per cambiare il mondo.
Evidentemente mi mancava un mondo da cambiare, una libertà da vantare e una giustizia da rivalere.
Mi mancava il coraggio.
Mi mancavano gli eroi.
Ecco perché piangevo.
Ma…
Ma forse tra quelle pagine era racchiuso il segreto dell’eroismo, quello vero.
Forse i miei eroi li avevo finalmente incontrati.
– Serena Sinigaglia –
QUANDO 25 aprile 2022
ORARI ore 19.00
DOVE Teatro Carcano – C.so di Porta Romana 63 Milano
INGRESSO gratuito
L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano – Milano è Memoria
in collaborazione con ATIR e Teatro Carcano